un film di Luc Dardenne e Jean-Pierre Dardenne
BELGIO - 2021, 88 minuti

BIGLIETTI
• GIO. 01 DICEMBRE – 18:00 VOST
• VEN. 02 DICEMBRE –  21:00
• SAB. 03 DICEMBRE – 18:30 / 21:00
• DOM. 04 DICEMBRE – 16:00 /21:00
• LUN. 05 DICEMBRE – 18:00
• MAR. 06 DICEMBRE – 21:00 VOST
VOST: VERSIONE ORIGINALE SOTTOTITOLATA

Il trailer del film ▶︎ https://www.youtube.com/watch?v=vG0rKwfxD8&t=2s

PREMIO 75ESIMO ANNIVERSARIO AL 75. FESTIVAL DI CANNES (2022).
IL FILM
Ambientato nel Belgio dei giorni nostri, è la storia di un giovane e di un’adolescente giunti dall’Africa da soli. La loro unica arma contro le difficili condizioni di vita che si trovano ad affrontare è la loro solida amicizia.
NOTE DI REGIA
Il nostro film racconta la storia di un’amicizia, di una bella e intensa amicizia, non di un’amicizia tradita, ma di un’amicizia che non viene mai meno. Solo quando abbiamo immaginato questo tipo di rapporto come fulcro del nostro film, abbiamo capito che i nostri due personaggi principali, Tori e Lokita, stavano prendendo vita come esseri umani unici, differenti rispetto all’immaginario dipinto dai media sui giovani migranti, considerati unicamente come “minorenni non accompagnati”, diventando molto di più della semplice fotografia di un problema, di una situazione, di un tema o di un argomento. Non che la loro situazione sia irrilevante. Tutt’altro. Al contrario, la loro situazione di adolescenti esiliati, abbandonati, sfruttati e umiliati ha acquisito una nuova dimensione grazie alla loro amicizia, che si è rafforzata grazie alla loro capacità di reagire e, senza volerlo, il nostro film è diventato anche una denuncia della situazione violenta e ingiusta vissuta da questi giovani in esilio nel nostro Paese, in Europa. Per Lokita, una ragazza adolescente, e Tori, un bambino appena uscito dall’infanzia, entrambi provenienti dall’Africa, dal Camerun e dal Benin, l’amicizia è un valore aggiunto fondamentale. Non si tratta solo di essere presenti l’uno per l’altro, di aiutarsi a vicenda a pagare i contrabbandieri, a regolarizzare la propria situazione, a trovare lavoro sul mercato nero, inviare denaro alle famiglie, ecc… Si tratta anche di non poter stare l’uno senza l’altro, di amarsi come fratello e sorella, di formare una famiglia per non rimanere soli nel buio con i propri incubi, per lasciarsi consolare da un gesto, da una parola o da una canzone, per non sprofondare nella solitudine e negli attacchi di panico. All’interno di una trama che attinge a piene mani dai film thriller e d’avventura, la sfida che abbiamo affrontato come registi è stata quella di filmare il sostegno e la tenerezza che vengono fuori dall’amicizia tra i due protagonisti, che si spinge fino all’estremo sacrificio di sé per salvare l’altro. Il modo in cui la nostra sceneggiatura descrive la relazione tra i corpi di Tori e di Lokita, l’importanza che abbiamo dato ai loro giochi, agli scambi di oggetti, alle canzoni che cantano insieme e ai gesti di tenerezza reciproca che hanno l’uno per l’altra, sono messi in luce dalle nostre telecamere e dai nostri microfoni, che si sono concentrati sui dettagli dei loro corpi, dei gesti, degli sguardi e delle parole, delineando questa amicizia che permette loro di resistere alla prova data dalla loro difficile condizione di esiliati e si rivela il rifugio di una preziosa dignità umana, preservata in mezzo a una società sempre più dominata dall’indifferenza, se non addirittura dal cinismo dei propri interessi. Data la giovane età dei protagonisti abbiamo deciso di non lavorare con un’attrice professionista e un attore professionista. Il processo di casting è stato quindi molto importante e molto lungo, soprattutto perché chiedevamo loro non solo di recitare ma anche di cantare. Per quanto riguarda altri ruoli, abbiamo scelto attori e attrici professionisti e non professionisti, l’importante era che non fossero così noti da dare al pubblico aspettative sbagliate della trama. Abbiamo girato in Belgio, nella regione di Liegi e di Condroz, con più o meno la stessa squadra degli altri nostri film. La nostra preoccupazione, sia in termini di illuminazione che di location, non è stata quella di camuffare o cristallizzare le cose, ma di lasciare che il vento soffiasse all’improvviso, senza preavviso e di far apparire i movimenti dell’amicizia tra Tori e Lokita come di sorpresa, quasi prendessero vita davanti ai nostri stessi occhi. Il nostro più grande desiderio è che alla fine del film, il pubblico, che avrà provato un profonda empatia per questi due giovani esiliati e per la loro amicizia, provi anche un senso di rivolta contro l’ingiustizia che regna nella nostra società.
[Jean-Pierre e Luc Dardenne]